Portata

I test rilevano i valori di resistenza e rigidità per le tre modalità principali d’impiego: accatastamento, messa in scaffalatura, movimentazione con carrelli a forche. Si determina il carico di rottura (prova dinamica) e si conferma il carico nominale (prova statica).
Le prove, previste anche per la qualità e la tenuta dei chiodi, tengono conto di norme nazionali e internazionali UNI, EN e ISO. Analisi, test e certificazioni sono curate da CRIL-Centro Ricerche Imballaggi in Legno di Viadana.

A che portata ci riferiamo?

Il carico nominale (portata) definito da Pallet Sicuro (quello che viene marchiato sui blocchetti/travetti del pallet) si riferisce esclusivamente al carico nominale con la modalità di utilizzo in scaffalatura (la prova viene fatta sulla base della ISO 8611  con correnti larghi 50mm e distanti 75 mm dal bordo del pallet). La portata così definita è da considerarsi la più sicura in quanto il pallet, in queste condizioni, subisce le sollecitazioni più critiche. Le altre tipologie di utilizzo di un pallet possono essere l’accatastamento su più livelli o la sola movimentazione con le forche dei carrelli elevatori. In entrambe queste situazioni il carico massimo sopportabile dal pallet risulta maggiore del carico nominale in scaffalatura e per essere rilevato occorre effettuare ulteriori prove di laboratorio. Tali valori supplementari non potranno essere riportati direttamente sul pallet ma saranno indicati su un documento di accompagnamento rilasciato dal Cril su richiesta del produttore.

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